Dal 1982 ad oggi, oltre trent'anni di emozioni
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Parlare della storia della Zalf Euromobil Desirèe Fior significa parlare di quasi 40 anni di attività sportiva nel mondo del ciclismo dilettantistico, a livelli nazionali ed internazionali, raccontando di otto titoli mondiali, uno europeo, venticinque nazionali e di più di 1000 vittorie.

Il soldalizio sportivo tra la famiglia Lucchetta e la famiglia Fior, due tra le famiglie trevigiane più importanti, prende forma nell'ormai lontano 1982 dando vita alla prima formazione della Zalf Euromobil Fior, che per colori sociali adotta il verde, il bianco e il rosso nella ormai famosa ed inconfondibile disposizione.

E' una tiepida giornata di primavera, quel 13 aprile 1982, quando la passione per lo sport fa nascere una storia destinata a diventare leggenda.

Già nelle prime stagioni questa formazione si distingue per gli ottimi risultati grazie ai quali lancia nel mondo del professionismo i suoi ragazzi migliori, tra cui Gianni Faresin e Maurizio Fondriest; ed è proprio grazie a quest'ultimo che la giovane squadra della Marca si pone all'attenzione del grande pubblico. Infatti Fondriest, dopo essersi fatto notare in campo dilettantistico con la maglia della Zalf, nel 1988 al primo anno tra i professionisti riesce a conquistare in Belgio una maglia iridata che ha il sapore del lavoro fatto con pazienza, serietà e dedizione negli anni precedenti in quel di Castelfranco.

Nel 1991 al timone della squadra dei Lucchetta e dei Fior, che riparte con nuovi e più ambiziosi obiettivi, arriva un'ex professionista di Vittorio Veneto, un certo Luciano Rui che quando era in sella era considerato un po' il filosofo del gruppo per il suo modo di porsi agli altri e per la sua voglia di vivere. Evidentemente la sua filosofia ben si connubia con il gruppo di ragazzi che deve dirigere e al secondo anno di collaborazione arriva, dopo una carrellata infinita di vittorie, la maglia iridata conquistata da Daniele Pontoni a Leeds nel ciclocross (1992), riportando in Italia una maglia di campione del mondo sei anni dopo Vito Di Tano. La maglia iridata di Pontoni fa brillare ancora di più quella già portata in bacheca da Mirco Gualdi, che diretto dall'indimenticabile Aldo Beraldo, nel 1990 l'aveva conquistata in Giappone, a Utsonomyia.

Nel 1993 e nel 1994 tornano a Salvarosa altre due maglie bianche con l'iride grazie a Cristian Salvato che fa parte del quartetto italiano che si impone nella 100 km a squadre ad Oslo prima e a Palermo poi.

Il 1995 e 1996 coincidono con i primi due anni di Giuliano Figueras tra i dilettanti solitamente carichi di molte speranze e anche di altrettante incertezze; ma il ragazzo del sud non ha dubbi e monopolizza il calendario internazionale conquistando anche il campionato mondiale militare (1995) e a Lugano (1996) quello nella neonata categoria Under 23.

Nel 1997 e 1998 è la volta di altri due super atleti che vanno a completare la leggenda mondiale targata Zalf; infatti prima è la volta di Kurt Asle Arvesen, il Norvegese che aveva lasciato il suo freddo Paese per correre a Castelfranco e che conquista il titolo davanti a Oscar Freire a San Sebastian, poi tocca a Ivan -il Terribile- Basso che si impone alla maniera dei grandi a Valkenburg.

Tocca poi a ragazzi come Quinziato, Cunego, Frutti, Ravaioli, Pietropolli, Moletta, Sella, Ginestri, Colli, Scattolin, Viganò, Allegrini e Pozzovivo raccogliere questa importante eredità per ridarle lustro e riportarla sul gradino più alto del mondo.

Dopo un 2005 un po' così, a Castelfranco si decide di puntare tutto sui giovani, facendo entrare in squadra ben 9 ragazzi al primo anno; l'affiatamento è subito dei migliori e le vittorie non tardano ad arrivare in barba a chi non avrebbe scommesso un soldo su talenti del calibro di Daniel Oss, Manuele Boaro, Sacha Modolo, Davide Malacarne e Simone Ponzi.

Il 2007 segna l'arrivo in ammiraglia di Gianni Faresin che, dopo una brillante carriera tra i professionisti, torna a Castelfranco per aprire un nuovo ciclo vincente. E' così che tra le fila della Zalf Euromobil Désirée Fior crescono promesse come Gianluca Brambilla, Sonny Colbrelli, Enrico Battaglin e Gianni Moscon.

Il record di successi fatto segnare nella stagione 2013, con ben 60 vittorie ottenute su strada dai ragazzi diretti da Luciano Camillo, Gianni Faresin e Luciano Rui consente di tornare a sognare la maglia iridata. Il nome giusto è quello di Gianni Moscon che però a Ponferrada (Spagna) nel 2014 e a Richmond (USA) nel 2015 viene sempre fermato dalla cattiva sorte, prima da una scivolata in terra iberica e poi da un salto di catena negli Stati Uniti.

Il resto è storia recente con i titoli tricolori dello stesso Gianni Moscon e di Gianluca Milani ad impreziosire ulteriormente una bacheca dal fascino unico e straordinario.